martedì 15 giugno 2010

working on a dream


Bellissima serata, ieri, con Pippo Civati alla festa Democratica (escludendo la prestazione della nostra Nazionale al suo esordio mondiale, ovviamente).

E' stato quasi incredibile ascoltare un esponente del mio partito e trovarmi completamente d'accordo con lui (e questa situazione paradossale la dice lunga sulle condizioni della rappresentanza nel PD!).. credo sia stata una sensazione provata anche da molti altri presenti ieri sera.


Parlando con degli amici dopo l'incontro una domanda ha fatto capolino: " ma come può uno come lui resistere dentro al PD?"

Eccolo, il paradosso del nostro partito. Un partito dentro il quale le idee innovative e davvero democratiche sono obbligate a "resistere" anzichè affermarsi, un partito nel quale i giovani elettori e militanti si sentono alle strette, schiacciati da movimenti, e ruoli, e sensibilità, ed aree che producono fiumi di parole, e neppure un'idea.


Io, ieri sera, ascoltavo Pippo e vedevo il PD, lo vedevo, finalmente, quel partito in cui continuo a credere, nonostante tutto, il partito a cui mi sono iscritta con la speranza di cambiare qualcosa in questa società sempre più malata.

E'stato come vedere una scintilla in mezzo al buio.. piccola, e così effimera, eppure così brillante.

E mi piace pensarla proprio così..


Se una scintilla cade e si spegne in fretta, nessuno ricorderà la sua luce.

Ma se quella scintilla insiste e continua a brillare, può accendere grandi fuochi.

Per questo io credo che si debba resistere, e non smettere di sperare in un PD migliore, in un'Italia migliore: lasciando tutto, isolandosi, non si può risolvere niente. Chi crede in un progetto non lo abbandona neppure nei momenti più bui, ma lavora per migliorarlo, anche se è da solo e ha tutti contro di lui.

E' questa mentalità del "non mi piace com'è ora, quindi lascio" la nostra rovina, dobbiamo invertire la rotta e assumere l'atteggiamento del "non mi piace com'è ora, quindi LAVORO PER CAMBIARE LE COSE".. solo così arriveremo da qualche parte!


Io credo fermamente nell'idea di Partito Democratico, e, per usare una metafora calcistica che inq uesto periodo ci sta, penso che sia giunto il momento di alzarsi dalla panchina, anche se il mister magari è contrario, prendere il pallone e iniziare a giocare. Perchè è in campo che dobbiamo dimostrare il nostro valore, non da una tribuna lamentandoci di quelli che giocano male.



venerdì 4 giugno 2010

Mail ricevuta dalla Diocesi di Brescia..

Ho ricevuto questa mail dalla Pastorale Sociale della diocesi di Brescia.. direi che la presa di posizione è forte, ma, come sempre, i media ed i quotidiani "dimenticano" di dare alcune notizie.. vi prego, quindi, di leggere e far leggere!!!!!!



Ieri il Senato ha approvato il cosiddetto pacchetto sicurezza (D.d..L. 733) tra gli altri con un emendamento del senatore Gianpiero D'Alia (UDC) identificato dall'articolo 50-bis: /Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet;la prossima settimana Il testo approderà alla Camera diventando l'articolo nr. 60.Il senatore Gianpiero D'Alia (UDC) non fa parte della maggioranza al Governo e ciò la dice lunga sulla trasversalità del disegno liberticida della"Casta".In pratica in base a questo emendamento se un qualunque cittadino dovesse invitare attraverso un blog a disobbedire (o a criticare?) ad una legge che ritiene ingiusta, i /providers/ dovranno bloccare il blog.Questo provvedimento può far oscurare un sito ovunque si trovi, anche se all'estero; il Ministro dell'Interno, in seguito a comunicazione dell'autorità giudiziaria, può infatti disporre con proprio decreto l'interruzione della attività del blogger, ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine.L'attività di filtraggio imposta dovrebbe avvenire entro il termine di 24 ore; la violazione di tale obbligo comporta per i provider una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 250.000.Per i blogger è invece previsto il carcere da 1 a 5 anni per l'istigazione a delinquere e per l'apologia di reato oltre ad una pena ulteriore da 6 mesi a 5 anni perl'istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all'odio fra le classi sociali.Con questa legge verrebbero immediatamente ripuliti i motori di ricerca da tutti i link scomodi per la Casta !In pratica il potere si sta dotando delle armi necessarie per bloccare in Italia Facebook, Youtube e *tutti i blog* che al momento rappresentano in Italia l'unica informazione non condizionata e/o censurata.Vi ricordo che il nostro è l'unico Paese al mondo dove una /media company/ ha citato YouTube per danni chiedendo 500 milioni euro di risarcimento.Il nome di questa /media company/, guarda caso, è Mediaset.Quindi il Governo interviene per l'ennesima volta, in una materia che, del tutto incidentalmente, vede coinvolta un'impresa del Presidente del Consiglio in un conflitto giudiziario e d'interessi.Dopo la proposta di legge Cassinelli e l'istituzione di una commissione contro la pirateria digitale e multimediale che tra poco meno di 60 giorni dovrà presentare al Parlamento un testo di legge su questa materia, questo emendamento al "pacchetto sicurezza" di fatto rende esplicito il progetto del Governo di /normalizzare/ con leggi di repressione internet e tutto il istema di relazioni e informazioni sempre più capillari che non si riesce a dominare.Tra breve non dovremmo stupirci se la delazione verrà premiata con buoni spesa!Mentre negli USA Obama ha vinto le elezioni grazie ad internet in Italia il governo si ispira per quanto riguarda la libertà di stampa alla Cina e alla Birmania.Oggi gli unici media che hanno fatto rimbalzare questa notizia sono stati il blog Beppe Grillo e la rivista specializzata Punto Informatico.Fate girare questa notizia il più possibile per cercare di svegliare le coscienze addormentate degli italiani

perché dove non c'è libera informazione e diritto di critica , il concetto di democrazia diventa un problema dialettico.



Allego, per conoscenza, l'articolo 50/bis citato nella lettera:

50.0.100 (testo 3)
D'ALIA
Approvato
Dopo l'articolo 50, inserire il seguente:
«Art. 50-bis.
(Repressione di attività di apologia o incitamento di associazioni criminose o di attività illecitecompiuta a mezzo internet)
1. Quando si procede per delitti di istigazione a delinquere o a disobbedire alle leggi, ovvero per delitti di apologia di reato, previsti dal codice penale o da altre disposizioni penali, e sussistono concreti elementi che consentano di ritenere che alcuno compia detta attività di apologia o di istigazione in via telematica sulla rete internet, il Ministro dell'interno, in seguito a comunicazione dell'autorità giudiziaria, può disporre con proprio decreto l'interruzione della attività indicata, ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine.
2. Il Ministro dell'interno si avvale, per gli accertamenti finalizzati all'adozione del decreto di cui al comma 1, della polizia postale e delle comunicazioni. Avverso il provvedimento di interruzione è ammesso ricorso all'autorità giudiziaria. Il provvedimento di cui al comma 1 è revocato in ogni momento quando vengano meno i presupposti indicati nel medesimo comma.
3. Entro 60 giorni dalla pubblicazione della presente legge il Ministro dello sviluppo economico, con proprio decreto, di concerto con il Ministro dell'interno e con quello della pubblica amministrazione e innovazione, individua e definisce, ai fini dell'attuazione del presente articolo, i requisiti tecnici degli strumenti di filtraggio di cui al comma 1, con le relative soluzioni tecnologiche.
4. I fornitori dei servizi di connettività alla rete internet, per l'effetto del decreto di cui al comma 1, devono provvedere ad eseguire l'attività di filtraggio imposta entro il termine di 24 ore. La violazione di tale obbligo comporta una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 250.000, alla cui irrogazione provvede il Ministero dello sviluppo economico.
5. Al quarto comma dell'articolo 266 del codice penale, il numero 1) è così sostituito: "col mezzo della stampa, in via telematica sulla rete internet, o con altro mezzo di propaganda".».