Io aggiungerei una regola allo statuto del PD che VIETI a qualsiasi esponente di parlare di alleanze prima di aver steso un programma con le seguenti caratteristiche:
- CHIARO. Parole nette su temi fondamentali
- CONCISO. I contenuti devono "bucare lo schermo" nei pochi minuti di un'intervista. (e non vuol dire programma superficiale, ma ben sintetizzato, perchè è questo che troppe volte manca)
- COMPRENSIBILE ad un elettore qualsiasi
Una volta pronto, il programma sarà presentato ai media e sottoposto alla prova del 9: se una qualsiasi vecchietta intervistata fuori da un supermercato saprà rispondere alla domanda "qual è la posizione del PD su (argomento a scelta)?", sarà approvato.
Dopo questo processo si potrà parlare di alleanze, nel senso che si sottoporrà il programma ai vari partiti, che decideranno se sottoscriverlo o meno. I partiti che firmano hanno la possibilità di candidare qualcuno alle primarie, obbligatorie. Chi vince sarà leader della coalizione.
dite che potrebbe andare?
A parte le primarie è più o meno la conclusione di Bersani di oggi in direzione, anche se dubito che si arriverà alla sintesi necessaria...
RispondiEliminapoi purtroppo dobbiamo iniziare a considerare anche il fatto che noi ci appassioniamo dei programmi, tantissimi elettori molto meno, e votano sulla base dell'impressione che fa il partito o il suo leader, e questa è data prima che dal merito delle cose (su cui spesso non siamo deficitari), soprattutto dalla loro nettezza e convinzione(e qui siamo molto, molto carenti).