mercoledì 7 luglio 2010

IL GERME PIU' PERICOLOSO E' QUELLO DEL RAZZISMO


Da pochi giorni è stato presentato alla cittadinanza bresciana “Ufo”, un guanto monouso (di inaudita bruttezza, tra le altre cose) da indossare sull’autobus per proteggersi da eventuali germi.
Un entusiasta assessore Orto ha illustrato l’idea come un’innovazione assoluta, che permette di rimanere “incontaminati” e che “oltre a essere un veicolo pubblicitario, sarà la potenziale piattaforma informativa delle 14 amministrazioni locali toccate dai bus per comunicare i loro messaggi istituzionali”
L’elemento che attira l’attenzione in tutta questa euforia è però un altro: il guanto sarà sperimentato sulla linea 3, quella che collega Rezzato alla Mandolossa passando per via Milano, ovvero una delle più utilizzate da cittadini immigrati ed extracomunitari.

Scelta casuale?

Si scorge in questa iniziativa un nuovo, piccolo passo verso quel clima di razzismo strisciante che nella nostra città sta sempre più prendendo piede.
Il guanto non è solo completamente inutile alla profilassi,essendo ben noto che le malattie contagiose si trasmettono molto più per via aerea che non per contatto, ma è anche un fastidioso simbolo di quella barriera sempre meno invisibile che si vuole mettere tra “noi”, i giusti e puliti, e “loro”, i diversi e sporchi.
Quel sottile strato di lattice rappresenta molto più di un semplice mezzo di protezione, è l’incarnazione di una corrente di pensiero che ci vorrebbe sempre più isolati e “sterilizzati”, come dei polli in batteria, un’ideologia che vede nel muro, nella barriera l’unico modo per rapportarsi con il diverso, visto esclusivamente in termini negativi.

Mi viene da fare però anche un’altra riflessione, un po’ più ampia, sul concetto di “sterilità”, che può in qualche modo essere ricondotto a quella parola, sicurezza, ormai vomitata da ogni televisione e da tutte le pagine dei giornali.

Da sempre ci è stato detto di lavarci le mani prima di metterci a tavola. Le mani, infatti, sono il nostro principale mezzo di contatto con il mondo: ci permettono di toccare, di ricevere stimoli, di accarezzare.. le mani sono le nostre antenne, e proprio per questo non sono mai sterili, mai asettiche.
Indossare un guanto per paura di “ammalarsi” è come osservare un panorama attraverso delle lenti opache. Si perde il gusto delle cose.
Mi fa tristezza pensare ad una società futura fatta di piccoli automi tristi, chiusi nella LORO macchina, isolati nella LORO musica, protetti da strati di cellophane sterilizzato.. è questa la direzione che stiamo prendendo.
Io non ci sto a diventare un perfetto manichino solo e pulito.
Voglio poter toccare la terra, e gli alberi, e l’acqua, voglio stringere mani senza guanti, voglio sfiorare volti, voglio abbracciare senza barriere..

Io voglio sporcarmi le mani con il mondo!

E sì, lo prometto, prima di mangiare me le laverò sempre.

1 commento:

  1. rimpallo al mio blog per segnalare il bell'articolo del Corriere che prende molto in giro questa splendida iniziativa...

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