Venerdì mattina sono partita per Firenze con molte speranze e con qualche timore: un evento simile,anche mosso dai migliori intenti, corre sempre il rischio di trasformarsi nell’ennesima occasione di polemica e di divisione (ricordiamoci che siamo il PD, dopotutto!).
Tutti i miei dubbi, però, si sono dissolti appena ho varcato la soglia della stazione Leopolda.
Quello che ho provato in questi tre giorni non si può spiegare bene a parole: l’entusiasmo di tanta gente, accorsa da tutta Italia, è una cosa contagiosa e bellissima. Persone che si ritrovano per parlare di politica, e lo fanno con la passione di chi ci crede, nel futuro, e non si è rassegnato alle miserie umane del nostro Paese.
Una Politica con la P maiuscola, finalmente; quella Politica per cui, tre anni fa, ho deciso di buttarmi in quest’avventura . Quella Politica che, a poco a poco, appariva sempre più distante da me.
Una Politica che ascolta, prima di parlare: vedere Pippo e Matteo seguire tutti gli interventi con attenzione, uno dopo l’altro, senza un attimo di pausa, ci ha fatto sentire di nuovo importanti all’interno di questo PD, che è anche il nostro PD.
Una Politica che propone, piuttosto che criticare, perché le polemiche le abbiamo lasciate ad altri, questa volta, e ci siamo concentrati solo su ciò che vogliamo, sui nostri sogni per il nostro Paese.
Una Politica che è fatta da tutti, che è di tutti, dal parlamentare al diciassettenne emozionato, dalla giovane mamma al sindaco di una grande città. Ognuno diverso, ognuno di uguale importanza.
Una Politica che sa, finalmente, comunicare alle nuove generazioni, che non si rinchiude nel freddo politichese, che ha capito che le grandi cose si possono fare anche con la leggerezza di un sorriso.
Una Politica che ha il coraggio di aprire la sua vela al vento delle emozioni, perché avere i brividi ascoltando un discorso è possibile, e io l’ho provato per la prima volta sulla mia pelle, ieri. E’stato bellissimo.
Una Politica che non si limita ad essere una soluzione ai problemi, ma che è anche capace di far sognare, di muovere passioni, quelle stesse passioni che, alla Leopolda, si leggevano negli occhi dei tanti, tantissimi partecipanti.
Di questi tre giorni mi rimarranno i volti e le parole, tante, appassionate.
Parole lette, gridate, tremanti, emozionate; parole di speranza e di futuro, parole che ci hanno detto che sì, un’altra strada è possibile, e non è poi così lontana.
Parole di nuova politica.
Al ritorno da Firenze la mia valigia era un po’ più pesante di quando sono partita..dentro, insieme a tutto il resto, c’era una nuova speranza: tutto questo, adesso, SI PUO’ FARE!